Giuria e riconoscimenti
Quarta Edizione - 2025
Giuria
L'Osservatorio del Paesaggio nomina una Giuria per la Selezione dei progetti composta da quattro esperti, di cui un esperto in materia paesaggistica con funzioni di Presidente e da tre esperti con riconosciute competenze per ciascun ambito tematico.
La Giuria di esperti terrà conto degli aspetti relativi:
- all'innovazione e alla sostenibilità
- al valore esemplare
- alla partecipazione e alla sensibilizzazione.
La Giuria della terza edizione del Premio Giulio Andreolli – Fare Paesaggio è composta da:
Alberto Ferlenga
Presidente

Alberto Ferlenga (1954), laureato al Politecnico di Milano, è professore ordinario di Progettazione, oggi in quiescenza. Ha insegnato presso l'Università Federico II di Napoli e presso lo Iuav di Venezia, di cui è stato direttore della Scuola di Dottorato e Rettore dal 2015 al 2021. È fondatore di Villard, seminario itinerante di architettura e del dottorato internazionale Villard d'Honnecourt; architetto operante è vincitore di numerosi concorsi di progettazione ed è stato redattore delle riviste Lotus International e Casabella.
Autore di pubblicazioni tra cui: Africa, le città romane (Clup), le monografie su: Aldo Rossi, Dimitris Pikionis, Hans Van der Laan, Joze Plecnik (Electa), Città e Memoria (Marinotti), Le strade di Pikionis (LetteraVentidue), Architettura, la differenza italiana (Donzelli editore). Curatore di mostre quali: L'Architettura del mondo, Comunità Italia, Ricostruzioni per la Triennale, di cui è stato Direttore per il settore Architettura, e Aldo Rossi, l'architetto e le città per il MAXXI.
È accademico dell'Accademia Nazionale di S. Luca.
Giulia Boller

Giulia Boller è docente e ricercatrice postdoc all'ETH di Zurigo, dove unisce didattica e ricerca intrecciando storia dell'architettura, progetto architettonico e ingegneria strutturale. Il suo lavoro si concentra in particolare sul patrimonio del Novecento e sulle sue implicazioni per le pratiche contemporanee.
Ha curato la mostra Heinz Isler Models (ETH Zurich, 2024) ed è autrice principale del volume Heinz Isler. Built Experiments – Entrepreneurial Networks (gta Verlag, 2025) e del numero monografico Heinz Isler e la sua eredità nella progettazione digitale (Archi, 2024). I suoi studi sono stati pubblicati in riviste e volumi internazionali e, nel 2024, ha coordinato come responsabile scientifica del programma il simposio annuale dell'International Association for Shell and Spatial Structures (IASS), che ha riunito a Zurigo oltre 600 partecipanti da tutto il mondo sui temi al confine tra architettura e ingegneria.
Laureata con lode in Ingegneria Edile-Architettura all'Università di Trento (2015), ha conseguito il dottorato di ricerca all'ETH di Zurigo (2022), premiato con la Medaglia ETH e con il Premio Lino Gentilini. Ha maturato esperienza professionale presso il Renzo Piano Building Workshop (RPBW) e ha tenuto conferenze e lezioni in università e studi di architettura in Europa e in Cina.
Dario Castellino

Dario Castellino è nato a Cuneo nel 1965. Si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1993. Nel 1994 inizia l'attività professionale occupandosi inizialmente di progettazione architettonica, restauro, riqualificazione paesaggistica, e successivamente anche di allestimento di spazi museali e recupero del patrimonio edilizio alpino, oltre alla progettazione di edifici residenziali e produttivi vitivinicoli per conto di committenti sia pubblici che privati.
Svolge attività didattica a contratto presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Facoltà di Architettura di Grenoble.
E' stato selezionato su diversi concorsi internazionali, il filone prevalente della sua attività è legato al recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente in particolar modo al restauro dell'ex-fabbrica di tessuti per la Galleria d'Arte Contemporanea Tucci Russo, al restauro del castello di Roccasparvera, al recupero della Fortezza Albertina a Vinadio nel quale ha sede il museo Montagna in Movimento, alla valorizzazione del borgo di Linari in Toscana, al recupero delle borgate di Paraloup Campofei e Ferriere, alla realizzazione del Museo dell'Arpa Victor Salvi, alla costruzione della cantina vitivinicola Parusso di Monforte d'Alba e a decine di interventi di edilizia residenziale.
Ha collaborato con artisti di fama internazionale come Richard Long, Tony Cragg, Thomas Schutte, Paolo Piscitelli, Gianni Caravaggio, per allestimenti mostre a loro dedicate.
Alcuni suoi lavori sono pubblicati su riviste e libri di architettura.
Annachiara Vendramin

Annachiara Vendramin, agronomo con studio in Padova, dal 1991 esercita l'attività professionale realizzando giardini privati in ambiti di elevata tutela, progettando spazi verdi urbani (Piazzale Roma-Venezia; Ex Foro Boario a Padova; Piazza I Maggio-Montegrotto; Parco archeologico-Montegrotto; riforestazione urbana “Parco Parauro” -Mirano) e intervenendo nei progetti di riqualificazione ambientale.
Numerose le esperienze nell'ambito del restauro del giardino storico: supervisione progettuale e tecnica del Parco del castello di Miramare (2018-2024); consulente per gli interventi di restauro del parco di Villa Manin e del parco del Museo Nazionale di Villa Pisani; progettista e direttrice lavori nel restauro, con fondi PNRR, di numerosi giardini italiani di ville palladiane e consulente per il progetto del parco Villa Lante a Bagnaia.
Dal 2015 collabora come docente al corso della Scuola di Agraria dell'Università di Padova.
Attualmente Consigliere nazionale alla professione di AIAPP.
Riconoscimenti
La Giuria composta da quattro esperti incaricata della Selezione dei progetti, individua per ogni Ambito Tematico (A-Programmazione, pianificazione e iniziative gestionali | B-Segni nel paesaggio | C-Cultura, educazione e partecipazione) una realizzazione a cui assegnare il Premio Giulio Andreolli – Fare Paesaggio e segnala le eventuali altre ritenute di particolare rilevanza paesaggistica, da menzionare.
L'Osservatorio del Paesaggio conferisce un Attestato di riconoscimento formale ai partecipanti risultati vincitori e un documento di menzione per quelli segnalati dalla Giuria.
Con riferimento a questa terza edizione del Premio è inoltre prevista l'attribuzione riservata alle candidature a qualsiasi ambito tematico, che abbiano affrontato con efficacia il tema del delicato rapporto tra il paesaggio alpino e le produzioni energetiche da fonti rinnovabili. La “Menzione Speciale energia e paesaggio” è attribuita trasversalmente per le tre sezioni in cui è articolato il Premio, non richiede ulteriori oneri per la candidatura e non esclude l'attribuzione degli altri riconoscimenti previsti dal Bando.
L'Osservatorio del Paesaggio promuove la più ampia diffusione degli esiti del Premio GIULIO ANDREOLLI -FARE PAESAGGIO con mostre, pubblicazioni e seminari.